Programma Terapeutico

Il Programma Terapeutico Individualizzato rappresenta un vero e proprio contratto, stipulato congiuntamente e condiviso tra l’Utente, la Comunità Terapeutica e il Servizio Inviante, nel quale si spiegano le attività da svolgere e gli obiettivi da raggiungere. Ogni Utente ha delle proprie caratteristiche ed esigenze delle quali tener conto, il Programma è Individualizzato perché deve essere compilato su misura di ciascun Utente, modificato in base ai suoi bisogni e da questo sottoscritto. Sottoscrivere il contratto ha la funzione di rendere evidente la Responsabilità dell’Utente e della Struttura di fronte agli impegni assunti. La finalità del Programma è quella dell’Accoglienza, del Sostegno, dell’Aiuto e della Cura di Persone con Problemi di Dipendenze Patologiche.

Accogliere equivale a sottrarre la Persona da situazioni di rischio e di disagio, sostenerla ed aiutarla è utile a potenziarne le risorse residue, migliorarne le condizioni generali e proiettarla verso una maggiore soddisfazione Personale, Affettiva e Lavorativa.

Il programma si suddivide in cinque fasi:

ORIENTAMENTO – questa fase dura circa due mesi, inizia con la presa in carica dell’Utente attraverso l’accoglienza e la condivisione, si offre all’Utente ogni tipo di sostegno psichico e farmacologico necessario ad affrontare e superare la difficile condizione di astinenza da sostanza. L’accoglienza è uno dei momenti più importanti per chi si avvicina al programma, l’utente deve sentirsi realmente accolto nel senso che deve sentire le persone vicino al suo problema. L’Utente che arriva in struttura viene presentato al Gruppo e ciascun membro della Famiglia dovrà a sua volta presentarsi al nuovo arrivato. L’obiettivo della presentazione è quello di iniziare a creare una relazione empatica.

Gli obiettivi di questa fase sono:
– stabilizzazione emotiva, far sentire la persona emotivamente accolta;
– stabilizzazione clinica, cercare di delineare insieme allo staff e al Sert un quadro diagnostico, al fine di portare l’utente ad una stabilizzazione farmacologica;
– stabilizzazione comportamentale attraverso la spiegazione della cura si se stesso e dei propri oggetti. In questa fase l’utente deve prendere coscienza che non è solo e che può ricevere aiuto solo se è onesto con sé e con gli altri.

INTERMEDIO – questa fase dura circa due mesi, l’utente prende visione del suo modo di essere e di rapportarsi con gli altri. È importante per lui scoprire qual è l’immagine di se stesso che ha propinato agli altri, immagine che può essere di duro, di violento o di bravo ragazzo, sulla quale lavorare per abbandonarla, ed abbandonandola egli si sentirà immaturo, pieno di problemi ma scoprirà pure che non è solo, che attorno a lui ci sono altre persone disposte ad accettarlo per quello che è.
Anche in questa fase sono presenti i gruppi terapeutici settimanali, ma rispetto alla prima fase hanno contenuti e finalità diversi.

Gli obiettivi da raggiungere in questa fase sono:
– stabilizzazione emotiva attraverso il racconto e la condivisione della sofferenza nel gruppo dei pari;
– stabilizzazione clinica attraverso un quadro diagnostico,  insieme all’utente si possono programmare vari colloqui con le figure specialiste (psichiatra-psicologo);
– stabilizzazione comportamentale, con la modifica di alcuni stili comportamentali attraverso l’aiuto e il confronto con gli altri. Sarà difficile abbattere il muro di orgoglio che si è creato a difesa della sua immagine per chiedere un aiuto reale e concreto. Avrà intanto scoperto che è sufficiente avere assolto ai piccoli impegni per sentirsi soddisfatto e per trovare la forza e il coraggio per andare avanti.

PRE-COMUNITARIA – questa fase dura circa due mesi, l’utente verificherà qual è il suo grado di maturazione e responsabilità per accettare un’istituzione chiusa, quale la Comunità Terapeutica. In questa fase assume un’importanza fondamentale il lavoro, funzionale alla comunità, ma inteso anche come setting per rendere evidenti successi e difficoltà. Lo scopo è fare uscire l’utente dall’incertezza, fornendogli coordinate spazio-temporali che, attraverso la quotidianità, permettono di vedere punti di riferimento entro i quali agire.
L’obiettivo di questa fase è il miglioramento della condizione della Persona e del potenziamento delle sue risorse residue nonché il senso di Responsabilità raggiunto.

In questa fase l’utente avrà imparato a riconoscere i suoi sentimenti anche quando gli procurano malessere. Avrà imparato che occorre un equilibrio tra l’istinto che accompagna i suoi sentimenti di pancia e la ragione che li controlla, la testa. Alla luce di questo equilibrio voluto e cercato momento per momento nelle giornate lavorative della Pre-Comunità, ambirà alla Comunità, cosciente che i sacrifici e le rinunce che gli saranno richieste per lui avranno il sapore della conquista: la conquista ed il cambiamento di se stesso.
Una delle cose importanti presenti in questa fase è l’anamnesi, l’utente con il suo operatore di riferimento, inizieranno a scrivere la sua storia di vita, il suo vissuto negativo e positivo. Elemento fondamentale, per poter conoscere e lavorare sulle difficoltà, paure e timori che hanno segnato la vita di ogni utente.
L’anamnesi è un elemento molto utile, anche perché in questa fase il nostro Programma Terapeutico prevede della verifiche a casa dove, l’Utente potrà andare a confrontarsi con la realtà esterna, portando con sé tutto ciò che è riuscito ad apprendere dalla Comunità. Per questo è utile riuscire a conoscere il contesto sociale e familiare dove l’utente andrà a passare dei giorni. Ogni individuo rappresenta un piccolo universo diverso da qualsiasi altro, pertanto tempi e metodi di attuazione del programma saranno ben diversi per ognuno.

COMUNITA’ TERAPEUTICA ED EDUCATIVA questa fase dura circa dieci mesi, e propone agli utenti le stesse difficoltà e problemi che nella società non hanno voluto e saputo affrontare, dando gli strumenti e l’aiuto adatto. Ben presto la persona comprende che la droga è stata usata per sfuggire dalla realtà. Per questo in questa fase viene sottolineato il valore del lavoro e del sacrificio per il raggiungimento degli obiettivi. Si approfondisce molto il lavoro sull’Onestà, il Rispetto e la Responsabilità.
In questa fase quindi l’utente assume dei ruoli di grande importanza, dei ruoli dove tutti i giorni deve confrontarsi con senso di responsabilità e maturità.

La Responsabilità si esprime attraverso il Ruolo. Questo dà una nuova identità, rappresenta uno spazio per concretizzare i disagi e superare le difficoltà, trovando conferma negli altri. È inoltre espressione del proprio sé, permette di capire il proprio stato d’animo e di come gli altri ci percepiscono. Tramite i gruppi di confronto l’individuo viene portato alla piena accettazione di sé, quindi può vedere quali sono i suoi elementi positivi da elaborare, quelli negativi da cambiare, oppure può analizzare problemi di tipo psicologico che condizionano i suoi comportamenti. Oltre ai gruppi terapeutici settimanali, ogni mese viene affrontato un gruppo diverso, dove vengono condivisi elementi utili alla conoscenza dei sentimenti e delle emozioni, che hanno accompagnato l’utente nel suo percorso di vita. Un gruppo rilevante è il Gruppo Famiglia, utile a ricostruire le varie dinamiche e rapporti presenti nella famiglia dell’utente, al fine di prepararlo per l’incontro speciale, che avverrà con tutti i componenti della famiglia. La famiglia rappresenta un elemento di grande importanza per la crescita della persona, man mano che l’individuo cresce, acquisisce una preparazione umana con dei valori base quali: responsabilità, onestà, rispetto, amore, verità, quindi si rende conto che per vivere deve lottare, che un uomo cerca indipendenza e autonomia pur vivendo con la gente.

REINSERIMENTO – la fase dura circa sei mesi e tende a migliorare la condizione generale della persona ad acquisire una maggiore soddisfazione della vita affettiva e lavorativa. Rappresenta la tappa finale del programma, che si attiva attraverso l’aumento delle responsabilità e la crescita della consapevolezza. Nella comunità la vita si svolge in un ambiente protetto, chiuso, organizzato, dove l’attività è soprattutto interiore; nella fase del Rientro l’utente si trasferisce in una nuova residenza, organizza diversamente la sua giornata, pur mantenendo un rapporto con la comunità, attraverso colloqui individuali e la partecipazione settimanale ai vari gruppi terapeutici, deve assumersi delle responsabilità individuali maggiori. In questa fase l’utente ha il ruolo di Presta Servizio, il ruolo dura sei mesi e l’utente diventa collaboratore della struttura. Il passaggio all’esterno deve essere fatto gradualmente e rappresenta un momento delicato, poiché è difficile l’impatto con la realtà di tutti i giorni, con le responsabilità concrete della vita quotidiana.

 

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